Un impegno concreto per la sostenibilità

La Giornata Mondiale della Terra, che si celebra il 22 aprile, è il momento ideale per riflettere sugli sforzi in atto per contribuire a un futuro più sostenibile. Sin dall’inizio abbiamo deciso di rendere la parola sostenibilità un pilastro importante della nostra filosofia aziendale, attraverso un impegno concreto e pragmatico.

Come minimizzare l’uso di risorse energetiche e ridurre l’impronta ecologica? Avendo ben chiara questa domanda abbiamo valutato il modo in cui i materiali da costruzione influenzano l’ambiente.

Rispetto ad altre pavimentazioni presenti sul mercato, noi realizziamo le nostre soluzioni producendo a freddo, senza l’utilizzo di forni.

Nei confronti del Gres, ad esempio, a parità di quantità prodotte, il nostro autobloccante è realizzato con un inferiore consumo energetico: le fasi di preparazione e cottura del Gres richiedono infatti una grande quantità di energia.

Nei confronti dell’asfalto, noi non utilizziamo sostanze a base petrolifera, inoltre l’asfalto incentiva l’effetto isola di calore: infatti ha una maggiore capacità di assorbire e immagazzinare il calore durante il giorno, rilasciandolo lentamente durante la notte e mantenendo temperature più elevate nell’ambiente circostante.

Occorre aggiungere, infine, che se si rendono necessari degli interventi di sistemazione del sottofondo o di riparazione di strutture sotto la pavimentazione, con l’asfalto e il calcestruzzo gettato è necessario rompere la pavimentazione, mentre con l’autobloccante occorre semplicemente rimuovere il pezzo e fare tutti i lavori del caso.

RiMade: il valore aggiunto del riciclo

La nostra linea RiMade rappresenta una delle iniziative più tangibili nell’ambito della sostenibilità. Ma prima una premessa: tutti i nostri autobloccanti hanno minimo un 5% di riciclato al loro interno per rispettare i criteri ambientali minimi (CAM), utili per le gare di appalto. Nella linea RiMade aumenta la percentuale di materiale riciclato.

In RiMade Stone la percentuale di materiale riciclato è composto da calcestruzzo e da materiale edile di scarto che vengono macinati prima di essere inseriti nel processo di produzione.

In caso di materiale solido, in effetti, si parla di rimacinato, perché il calcestruzzo di scarto viene riportato in cava per essere macinato di nuovo: occorre infatti che un ente terzo certifichi o comunque assicuri che il materiale in questione sia “pulito”, ossia non contaminato da altre sostanze.

Abbiamo poi il RiMade Eco nel cui impasto viene aggiunta una specifica plastica riciclata, ossia il G-Mix, ossia una miscela granulare di polimeri provenienti dal riciclo di materie plastiche non pericolose, prodotta dall’azienda Building in the World Srl.

L’inserimento di questa miscela alleggerisce l’autobloccante – visto che la plastica è meno densa -, aumenta l’elasticità del prodotto, infine, la sua conducibilità termica permette un minore assorbimento di energia solare, mantenendo una temperatura della pavimentazione più bassa e riducendo quindi l’effetto isola di calore.

Il RiMade Glass presenta nello strato superiore aggregati di vetro recuperato dagli scarti di produzione delle finestre. La possibilità di inserire varie granulometrie e diversi pigmenti colorati, consente di ottenere particolari effetti estetici.

Inoltre la maggiore riflessione dello strato superiore permette un minore assorbimento di energia solare, riducendo la temperatura della pavimentazione.

RiMade Cotto è l’ultimo “nato” di questa linea e prevede l’aggiunta di materiale cotto per la produzione di mattoni, tegole e coppi. Ci riforniamo da un’azienda del padovano che ce lo macina a varie granulometrie. In questo modo otteniamo un prodotto filtrante al 100% con una percentuale di materiale riciclato del 30%.

Facendo alcuni test siamo riusciti ad arrivare fino a un 50% di materiale riciclato, ma per avere maggiore resistenza alle pressioni abbiamo preferito limitarci a una percentuale più bassa.

La capacità filtrante di RiMade Cotto lo rende idoneo per evitare problemi di allagamento in caso di forti piogge e per non incidere sull’equilibrio idrico del terreno.

Micheletto - attività a favore della sostenibilità - 2

Energia e produzione: un equilibrio sostenibile

Utilizziamo solo energia pulita o proveniente da fonti rinnovabili, a partire dall’energia elettrica prodotta dal nostro impianto fotovoltaico sul tetto. In estate vi è il picco di produzione, ma anche di consumo di energia elettrica, perché vi è la fase di maggiore produttività da parte nostra.

Preferiamo infatti concentrare la produzione d’estate, con le alte temperature per avere una maggiore resa qualitativa dei materiali, inoltre i tempi di asciugatura del prodotto sono molto più rapidi: alla sera è possibile rendere disponibile ciò che viene prodotto di mattina.

L’energia elettrica che non è prodotta dal nostro impianto fotovoltaico, arriva da Dolomiti Energia, un fornitore di corrente al 100% sostenibile, prodotta da fonti idroelettriche situate in varie zone delle Dolomiti: impianti qualificati dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) come idonei a produrre energia 100% pulita.

Certificazione EPD: un impegno misurabile

Per offrire una trasparenza completa sull’impatto ambientale della nostra attività, abbiamo certificato i nostri prodotti con l’EPD (Environmental Product Declaration), ossia la Dichiarazione Ambientale di Prodotto.

Quest’ultima è uno strumento volontario che fornisce informazioni oggettive, confrontabili e credibili sull’impatto ambientale di un prodotto (o servizio). Per rilasciare l’EPD accorre l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) di un prodotto secondo le norme ISO 14040.

Nel nostro caso, pertanto, un ente terzo (accreditato dall’organismo nazionale Accredia) ha fatto una valutazione dell’impatto ambientale dei nostri prodotti in tutte le fasi del ciclo di vita, dall’approvvigionamento delle materie prime fino alla smaltimento finale, con la quantificazione del consumo di risorse, energia, emissioni e rifiuti associati alla realizzazione del prodotto.

L’EPD aiuta a capire quali sono i consumi e i costi della produzione di un’autobloccante, consentendo di ottimizzare i processi produttivi e la riduzione di eventuali sprechi. La Dichiarazione Ambientale di Prodotto dimostra la conformità del prodotto ai Criteri Ambientali Minimi, consentendo l’accesso a gare di appalto pubbliche.

Non solo: utilizzando i nostri prodotti dotati di EPD, architetti e ingegneri possono ottenere punti utili alla certificazione LEED per i loro progetti.

Un imballaggio responsabile

In aggiunta a questi impegni, adottiamo anche pratiche di imballaggio responsabili: utilizziamo teli e reggette con un approccio mirato alla riduzione dello spreco.

Per quanto riguarda i teli a protezione dei prodotti, ne viene utilizzato uno per ogni pila di tre pacchi, inoltre abbiamo scelto un fornitore che li produce per noi con una percentuale maggiorata di plastica riciclata. Anche le reggette, utilizzate per bloccare i pacchi, contengono una percentuale significativa di materiale riciclato.

Sostenibilità negli imballaggi

Sviluppi futuri

Stiamo cercando di ampliare la gamma di prodotti drenanti, per rispondere alle richieste, da parte degli enti pubblici, di pavimentazioni che riducano l’impatto ambientale, consentendo una gestione sostenibile delle acque meteoriche: questo tipo di pavimentazioni, infatti, riportano nel sottosuolo circa il 70% delle acque piovane, riducendo i fenomeni di allagamento.

Esempio principe è il Grigliato Dune che da settembre scorso ha un nuovo design, esteticamente più piacevole: è stato abbassato di mezzo centimetro, ha sempre una forma ondulata, ma con un aspetto leggermente diverso, in particolare non si vedono i bordi dell’autobloccante, per dare un ricercato effetto onda senza soluzioni di continuità.

Il Grigliato Dune è il rappresentante di una gamma di soluzioni drenanti che combinano in modo eccellente design, funzionalità e sostenibilità.